L’obesità è una condizione comune in Italia (e in tutto il mondo), dovuta ad accumulo eccessivo di grasso corporeo con conseguenze sulla salute e stile di vita.
La maggiore disposizione del grasso in zone corporee come fianchi, cosce, glutei e gambe, faranno parlare di obesità ginoide; mentre nei casi di disposizione maggiormente su addome, torace, dorsale, braccia e cervicale, si parlerà di obesità androide.
Ma che cos’è l’obesità? Perchè si parla di malattia in questi casi? Cosa fare per gestire questa condizione?
Oggi vi parlo dei meccanismi insiti in condizioni di obesità, più o meno grave.
Quando una persona è considerata obesa?
Per capire il personale stato fisico bisogna, prima di tutto, calcolare il proprio BMI (Indice di massa corporea).
E’ molto facile: basta segnare il proprio peso corporeo e dividerlo per la propria altezza (alla seconda).
Per esempio: Io peso 58Kg e sono alta 1.60cm. Pertanto: 58 diviso 2.56 (poiché 1.60 PER 1.60 = 2.56). Totale BMI: 22.6 (normopeso).
Se il BMI supera il 30, si sta parlando di obesità di:
- primo grado (BMI da 30 ai 35)
- Secondo grado (BMI da 35 a 40)
- Terzo grado (BMI da 40 in su)
Quali sono le cause?
I disordini alimentari coinvolgono qualsiasi età, con conseguenze anche sul lungo periodo. I bambini in sovrappeso (obesità infantile) infatti, hanno maggiore probabilità di essere obesi anche in età adulta.
L’aumento del consumo di cibi raffinati, dolci, bibite, alcol, dolcificanti e lo stile di vita sedentario, sono le principali cause del sovrappeso.
I cibi dolci, in particolare, agiscono a livello cerebrale sui circuiti della gratificazione, creando dipendenza. Per questo motivo più dolci mangiamo, più ne vogliamo e più il nostro peso aumenta!
Cosa comporta essere obesi?
L’aumento eccessivo di peso induce una serie di conseguenze più o meno significative sulla vita della persona coinvolta.
La salute fisica è tra le prime a risentirne, assieme alle sequele sulle attività giornaliere.
Tra le sensazioni maggiormente riportate vi sono:
- Senso di affanno
- Difficoltà respiratorie
- Difficoltà all’esecuzione di attività quotidiane (anche mettersi le scarpe)
- Sudorazioni eccessiva
- Difficoltà a camminare
- Dolore lombare (per eccesso peso sulla schiena)
- Problematiche del contenimento (prolasso, incontinenza)
- Crampi e gonfiore agli arti inferiori
I rischi per la salute, soprattutto in caso di grasso viscerale, sono consistenti e allarmanti.
Inoltre, anche l’aspetto emotivo e psicologico risente della condizione di obesità: nervosismo, aggressività, instabilità emotiva, tendenza alla depressione, introversione e all’isolamento sono tratti frequenti.
Quali sono le cure?
L’obesità, essendo una condizione complessa, necessità di una gestione su più aspetti:
- Sfera alimentare: Affidatevi ad un valido biologo-nutrizionista per imparare a mangiare BENE e NUTRIRE il vostro corpo. Raramente ci viene insegnato a mangiare correttamente, in modo consapevole. Inoltre, una alimentazione sana favorisce a perdita di peso graduale e progressiva, senza traumatismi emotivi e fisici (da diete restrittive e aberranti). Inoltre, nei casi di obesità infantile, è stato dimostrato che l’alimentazione mediterranea riduca del 15% il rischio di obesità nell’età adulta!
- Evitare cibi dolci, zuccherati e dolcificanti: I trigliceridi (principali grassi del cibo) agiscono sui circuiti della ricompensa nel cervello, gli stessi che vengono attivati nella tossicodipendenza! Pertanto, si può affermare, che gli zuccheri possano creare proprio una dipendenza!
- Terapia emotiva: Andare a chiacchierare con un terapeuta può rappresentare una bellissima decisione per il proprio benessere psico-fisico! Si possono cogliere eventuali dinamiche emotive che influenzano o causano le dinamiche disfunzionali con il cibo.
- Attuare piccoli accorgimenti quotidiani (leggi l’articolo a riguardo, cliccando qui).
E se siete accanto ad una persona che soffre di disturbi alimentari? UTILIZZATE L’EMPATIA. Il miglior modo per migliorarsi e stare accanto alle persona a noi care, è AMARLE.
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